Ed eccoci: dopo due settimane di pausa, abbiamo ripreso la nostra campagna di Monsterhearts ambientata in Inghilterra al St. Vincent’s College. Due settimane fa, avevamo lasciato i nostri eroi in una situazione molto spinosa, con Donavan appena diventato il suo Sé Oscuro.
Premetto che nel momento in cui scrivo è passata una settimana dacché abbiamo giocato, per cui mi scuso se a volte sarò impreciso oppure prenderò degli abbagli. Se i miei compagni di gioco dovessero segnalarmi delle imprecisioni, correggerò il post appena possibile.
Vignette iniziali
All’inizio di questa sessione, Davide ha dato a turno tre spunti a testa e ci ha detto che avremmo dovuto rispondere descrivendo delle immagini evocative, come delle istantanee da Polaroid, legate in qualche modo alla guerra tra mostri e cacciatori.
A me/Deanna Davide dà questi spunti:
- “Una musica triste”: descrivo una scena di un funerale; alcune persone sono a cerchio attorno a delle tombe appena scavate in un cimitero, come ad officiare un funerale. Di sottofondo c’è una musica di requiem;
- “Qualcosa con un buon profumo”: descrivo un reggiseno di pizzo con delle ciocche di capelli rossi rimaste ingarbugliate nel gancetto;
- “Qualcosa di tenero”: descrivo un orsacchiotto di pezza adagiato su un vecchio letto a baldacchino. L’orsacchiotto ha per occhi dei bottoni, di cui uno mancante, ed è chiaramente macchiato di sangue.
- Una ragazza armata di spada che piange la morte di un ragazzo;
- “Una tempesta in arrivo” (?): uno squadrone che si prepara all’attacco mentre spira un vento vigoroso;
- “Un momento di condivisione” (?): due persone sotto un albero che condividono un pezzo di pane.
- “Il canto di qualcuno” (?): un mostro che, dall’esterno della finestra di una casa, spia una ragazza che canta sulle note di un piano;
- Un cadavere rimasto impigliato e intrecciato tra i rami degli alberi;
- “Una forte pioggia” (?): uno squadrone di persone che si prepara a combattere sotto una forte pioggia.
Scena I: Donavan in Sé Oscuro
Qui commettiamo un errore come gruppo, in quando Davide chiede a Martino la condizione di uscita dal Sé Oscuro, che è:
You escape your Darkest Self when you hurt one of those people more than they've ever hurt anyone else... and more than you meant to.
Leggiamo male la descrizione e capiamo che la condizione di uscita avviene quando Donavan fa male a qualcuno più di quanto egli non abbia mai fatto e avesse intenzione di fare, per cui stabiliamo che Donavan esce dal Sé Oscuro quasi immediatamente.
Dopodiché la scena si disinnesca, perché il mostro della selva non cerca conflitto fisico (faccio notare che, in tutto questo, Donavan ha già 3 danni addosso), ma lo rimprovera per il fatto di fraternizzare con i cacciatori come Laina. Nel frattempo, io/Deanna cerco di convincere i miei compagni a portare Donavan in infermeria (lo vedo ferito e si comporta in maniera… insolita) e alla fine è lì che andiamo.
Scena II: In infermeria
Nel frattempo, Donavan riceve le attenzioni delle ragazze (Deanna, Laina e Carolyna), che si mettono a medicarlo (cura 1 danno). In quel frangente arriva il professor Ian Gladder, che chiede spiegazioni sull’assembramento di gente in infermeria. Ne nasce un duello verbale con Laina che perde le staffe e lo colpisce alle gambe con una mazza da baseball prelevata dal suo “zaino magico” (sembra un normale zainetto da scuola, ma dentro c’è un vero e proprio arsenale).
Così il professor Gladder viene messo a posto e subito dopo è indotto ad andarsene dal potere di Donavan che fa sì che la gente si dimentichi di lui (la sua mossa Negatives). A questo punto, lasciamo l’infermeria e ci separiamo.
Scena III: Il funerale di James Cunningham
Infine, prende la parola Donavan, che fa il discorso più serio e toccante tra i tre, ma non viene lasciato finire, poiché accusato dai compagni di classe di essere lui il colpevole della morte di James, perché ancora ritenuto (ingiustamente) l’aggressore di Carolyna.
Non passa molto da quando Donavan torna a sedersi che, da fuori la cappella, si sentono dei forti rumori di tempesta in arrivo e tutto trema paurosamente. La gente corre fuori dalla cappella disperata e io/Deanna guardo nel mio abisso: chiedo a Davide informazioni o sulla cosa in arrivo o sulla morte di James. Mi ritrovo nel mio cimitero gotico, dove una statua bianca mi parla e mi dice che qualcosa di pericoloso sta arrivando e che vuole mietere vittime.
Quando mi riprendo, cerco Laina e Donavan, gli dico che ho avuto delle visioni su cosa sta arrivando e che dobbiamo andargli in contro e fermarlo, oppure molta gente innocente morirà. La sessione finisce con i tre protagonisti lasciano la cappella diretti verso quell’oscura minaccia.