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Ti è mai capitato di non avere più voglia di giocare di ruolo?

Oggi, dal profilo Instagram di MorgenGabe, piove la seguenente domanda:

Ti è mai capitato di non avere più voglia di giocare di ruolo?

È un’eternità che non scrivo su questo blog, ma oggi sono in vena di condividere, per cui ecco, qui sotto, la mia risposta.


A me era capitato tra il 2008 e il 2011 (le date sono imprecise: vado a memoria). Giocavo spesso come game master e stavano venendo al pettine tutta una serie di nodi e questioni che non mi tornavano.

Principalmente, il paradosso tra il fatto che io, come game master, avessi la responsabilità della partita, ma che, allo stesso tempo, i giocatori dovessero essere liberi di fare quello che volevano. Qualche anno dopo, ho scoperto che questo stesso paradosso era già stato notato da altri e chiamato scherzosamente “la cosa impossibile prima di colazione” (una citazione da Alice nel Paese delle Meraviglie per indicare un paradosso, appunto).

Allora, la soluzione per me fu cominciare a giocare ai giochi da tavolo. Lì c’era meno stress per il game master (che, di solito, era un ruolo inesistente) e vedevo meno ipocrisia nel medium gioco da tavolo in sé. Nessuno preparava una sessione, nessuno doveva scrivere prima una storia (e rendere la situazione non emergente per i giocatori) o improvvisarla sul momento (e dare l’impressione che non ci fosse la minima coerenza in quello che succedeva). Tutti avevano piena agentività in gioco, secondo il proprio ruolo.

In realtà, la soluzione vera mi arrivò pian piano (erà già era cominciata ad arrivarmi) tramite i giochi di ruolo indipendenti che arrivavano, allora, soprattutto dagli Stati Uniti. Lì trovai procedure chiare e le responsabilità indicate in maniera funzionale. Cominciai a leggerne e a giocarne in quantità, per allora, impressionanti.

Purtroppo, non trovavo spesso persone con i miei stessi interessi e disposte a provare con me quei giochi con una mentalità curiosa e aperta. E, quando le trovavo, spesso, in fondo in fondo, erano desiderose soprattutto di continuare a giocare come prima, come avevamo sempre fatto, per cui mi trovavo spesso isolato nella mia ricerca e nella mia esperienza ludica.

Come sono uscito anche da questa situazione, però, esula dalla risposta alla domanda iniziale.

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