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Clarissimae Personae: Arno Von Wolff, Colonnello della Wehrmacht

Ecco uno dei personaggi chiave della mia campagna di Sine Requie.


Aspetto: Arno rispecchia a tratti l’immagine del tipico tedesco. Di statura abbastanza elevata, ha degli occhi grigi stanchi e spenti dall’età (ha superato ormai la cinquantina) e da ciò che ha visto e compiuto nella sua vita. I suoi capelli sono biondi, ma di un biondo molto opaco e poco lucente, che mostra sprazzi di grigio. Ad Arno manca l’intero braccio destro, fino alla spalla, strappatogli da un Morto durante la difesa dei confini del Reich sul suolo francese. Veste spesso con la sua divisa di alto ufficiale della Wehrmacht, addobbata con tanto di sciabola e fondina per la sua vetusta ma fedelissima Luger.

Carattere: Arno è un cavaliere, forse un illuso: crede che si possa ancora praticare una guerra di vecchio stile, come quando gli ufficiali comandavano i plotoni in sella ad un nobile destriero. Sarà un’inclinazione di famiglia, ma lui crede che la guerra sia qualcosa di nobile: lo strumento legittimo di un popolo, di un uomo, per riscattarsi dai soprusi ricevuti. Sarà per questo che continua ad oliare e a portare con sé la sciabola del nonno, oramai andata completamente fuori moda, anche alle parate.

Tuttavia Arno è un uomo molto acculturato, che ama tutti gli apporti culturali della vecchia Europa, compresi quelli di popoli “inferiori” come quello francese. Ancora oggi legge molto e conserva di nascosto nella sua libreria privata molte opere che il Reich non esiterebbe a bruciare e per le quali non esiterebbe a processarlo per tradimento.

Arno mostra un atteggiamento decisamente paternale nei confronti delle persone piú giovani e dei sottoposti, senza contare che è un uomo di gran cuore che aiuta i bisognosi, cosa che gli ha fatto valere una meritata reputazione di brava persona.

Storia: Discendente da un’antica famiglia del fior fiore della nobiltà di spada tedesca, Arno Von Wolff ha servito nella Seconda Guerra Mondiale sul fronte occidentale, è figlio di un ufficiale della Prima Guerra Mondiale e nipote di un comandante che combatté nella Guerra Franco-Prussiana.

Fu scettico fin dagli esordi sulla bontà dell’ideologia nazista, non per il desiderio di riscatto del popolo tedesco, che pure era presente anche in lui, quanto per i mezzi poco ortodossi – poco “cavallereschi”, direbbe lui – con i quali il III Reich stava conducendo la guerra.

Dal Giorno del Giudizio non ha ricevuto che lutti: la perdita del braccio destro durante la difesa dei confini occidentali; l’instaurazione del folle IV Reich e del corrotto Quadrunvirato; il declino socio-culturale del popolo tedesco... Tutte queste cose non sono piaciute per nulla al colonnello della Wehrmacht, che ha cominciato a tramare, nella sua insospettabile posizione, per dare un duro colpo al Reich, al fine di restaurare un dominio imperiale non nazista in Germania.

Attualmente Arno è un colonnello in servizio d’ufficio (il suo braccio mancante lo rende decisamente inidoneo agli incarichi di prima linea), cosa che ha visto come un modo per scartarlo, da parte del Reich, il che gli ha provocato non poca depressione. Successivamente ha capito i vantaggi che questa posizione poteva portargli ai fini della sua lotta segreta al regime. Dalla posizione di burocrate che ricopre è in grado di gestire la sua cellula di dissidenti facenti capo alla zona di Worms e del suo circondario.

Note:

  1. Arno sta adescando nuove reclute per la sua cellula di ribellione al Reich. Avvicina i nuovi dissidenti dicendo loro che possono entrare in contatto con la cellula qualora imbuchino una lettera recante il messaggio in codice «Ragnarök» in una particolare casella postale della cittadina di Worms. Dopo questo atto di coraggio, Arno fa giungere a casa dei neodissidenti un messaggio indicante il luogo e l’ora del prossimo incontro, che si terrà faccia a faccia.

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