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Raquel

Raquel

Un’idea di personaggio per Vampiri: La Masquerade.

Di Giulia Cursi.

Clan: Ministero.

Tarocco dominante: La Papessa (II).

Il confessionale è buio: per questo mi piace. Sento il rumore leggerissimo dei tarli che stanno divorando il legno, poi il cigolio dell’altra porta e il prete che si siede dall’altra parte.

«Padre, vorrei confessarmi».

Il prete si lascia sfuggire un sospiro stizzito. «Ti ho già detto, Raquel, che non voglio il tuo denaro sporco come donazione. È già difficile avere una sorella che lucra sulla disperazione delle persone; non mi serve il tuo “aiuto”».

Resto in silenzio qualche secondo. Sapevo che mi avrebbe risposto così, ma fa comunque male sentirlo. «Non sono qui per quello. Voglio solo confessarmi e tu sei l’unico prete onesto che conosco, Gabriel».

Sospira e, quando parla di nuovo, c’è un tono più conciliante nella sua voce, anche se distaccato. «Dimmi allora, figliola, quali sono i tuoi peccati».

Mi rigiro il rosario tra le dita cercando le parole. «Ho paura di Dio. No, per i miei peccati, non dell’inferno o di qualsiasi cosa mi aspetti una volta che sarò cenere. Ho paura di Dio perché, se esiste… significa che, come il sole è opera sua, lo è anche l’oscurità in cui sono caduta». Prendo un fazzoletto per asciugarmi una lacrima e spero che non senta l’odore di sangue.

«Tu sei una guida per le persone e le loro anime. E lo sono anch’io per altri, ma inizio a mettere in dubbio quello in cui credo. Inizio a chiedermi se non siano tutte bugie».

Lui ride. Ride di me. «Raquel, qualunque fede tu stia seguendo è certamente falsa. E dire che io ti sto anche a sentire… Torna a casa».

Alzo lo sguardo e incontro il suo, inchiodandolo lì dov’è. Sorrido mostrando i canini. Vedo il terrore nei suoi occhi aumentare ogni secondo in cui inizia a comprendere la verità: cosa sono in realtà e che non può fare altro che guardarmi. «Non pensare, Gabriel, che sia più facile avere fede nel Diavolo piuttosto che in Dio».

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