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The Hangman Saga: Verso la versione 0.3 “Jelly Kitten”

Da Valdmer the Viking, London, 1893.
Come ho già detto in precedenza, la versione 0.2 “Pretty Unicorn” di The Hangman Saga è in fase di sistemazione per rilasciarla a chi la desidera, esattamente come ho fatto con la 0.1 “Sweet Porcupine”.
Tuttavia, il terzo playtest (giocato con la versione 0.2) mi ha già fatto capire quali altre parti del gioco vanno sistemate. Penso che rilascerò la versione 0.2 così com’è, mentre queste modifiche andranno a finire nella versione 0.3, il cui nome in codice sarà “Jelly Kitten” (un grazie a Loris Casagrandi per avermi aiutato a uscirmene con tutti questi nomi stupidi, diversi mesi fa).
Ma, in poche parole, cosa cambierà?

Spiegare bene come leggere i merkstave

Ossia quando una runa cade “a faccia in giù”, in modo tale che il suo significato sia, per certi versi, “capovolto” o, comunque, più oscuro rispetto a quello della runa “a faccia in su”.
In particolare, qui c’è da stare attenti a spiegare bene come si leggono i merkstave delle rune speculari, che apparentemente non hanno un sopra e un sotto.

Completare la ritualizzazione del gioco

Attualmente non ci sono frasi rituali che coprono tutte le fasi di gioco. Alcune frasi rituali sono da sistemare, perché non vanno bene a livello di scelta di termini (penso alla frase per la scelta dei frammenti di memoria sui quali basarsi per inquadrare l’atto).
Va fatto uno schema delle frasi rituali, meglio se espresso come flowchart che mostri anche il flusso del gioco (tipo quello di Polaris o di Un penny per i miei pensieri).

Rivedere il sorteggio dei frammenti di memoria per l’inquadramento degli atti (?)

Me lo sto chiedendo da tempo. Avere usato delle schede per i frammenti di memoria, anziché la ciotola al centro del tavolo con dentro i foglietti, ne ha semplificato di molto la fruizione, tuttavia rimane un problema.
Sebbene non si sia mai verificato nell’ultima partita, allo stato attuale delle regole (versione 0.1 e 0.2), c’è una consistente possibilità di pescare rune già uscite (10 rune pescate su 24 totali: il 41,7% circa). Nel caso questo si verificasse, attualmente non c’è una regola che spieghi cosa fare; io penso che provvederei semplicemente a pescare un’altra runa, ma questa potrebbe essere, a sua volta, già uscita, ecc. Insomma, un’ineleganza a catena.
Una possibile soluzione sarebbe tornare alla ciotola e ai foglietti ma, in questo caso, significherebbe anche abbandonare la lettura delle rune durante il sorteggio dei frammenti di memoria. Questo, da una parte, semplificherebbe quella parte procedurale, e annullerebbe anche il problema delle frasi rituali evidenziato sopra, dall’altra renderebbe sicuramente l’uso dei frammenti di memoria meno vario ed evocativo di quanto lo sia stato finora.
Un’altra soluzione (estrema) sarebbe usare due set di rune; ma chi è quel folle che comprerebbe due set di rune solo per giocare a The Hangman Saga? Mi sa che quest’ultima non è una soluzione praticabile; per cui dovrò basarmi sul principio del “minimo sforzo, massima resa” (e minima spesa).

Chiarire come usare i frammenti di memoria per inquadrare gli atti

Durante l’ultimo playtest è emerso che non è chiarissimo se questi debbano obbligatoriamente essere inclusi nell’inquadramento dell’atto oppure se si possa giocare l’atto includendoli durante il flusso del gioco.

Esempio: 

Ho come frammento di memoria “La morte di un amico”:
  1. Inquadro l’atto mostrando l’amico morto e cominciamo a giocare da lì, con la morte già avvenuta in gioco;
  2. Inquadro l’atto mostrando l’amico in pericolo e, durante l’atto, sappiamo che dovrà morire.
Finora io ho sempre propeso per la (1), perché la (2) ha il contraltare della prenarrazione. Senza considerare che sapremmo già che qualunque conflitto per evitare la morte dell’amico sarebbe disinnescato. Che senso ha mettere in un atto un conflitto potenziale e non poterlo giocare? Che senso ha mettere in un atto un conflitto potenziale ancora prima di giocare l’atto?

I tratti descrittivi dell’Impiccato sono troppi

Ci stavo già pensando da tempo: attualmente se ne possono stabilire da 3 a 5. Mi sa che li porterò a 3, punto e basta, siccome servono solo a dare una caratterizzazione estetica del protagonista in una fase di gioco in cui di lui non dobbiamo sapere nulla di più.
Francesco Zani mi ha proposto che entrino in gioco come tratti che i giocatori possono invocare in qualche modo ma, attualmente, questa ipotesi è molto lontana da quello che io voglio per il gioco; quindi non seguirò questa strada.
Qui occorre anche che prenda un’altra decisione: questi tratti descrivono l’impiccato in che frangente? Quando è impiccato alla fine del quinto atto? In un momento imprecisato della sua vita? È importante saperlo perché, se ho un Impiccato con un dito monco, devo sapere se posso vedere in gioco come se lo è procurato, oppure se devo dare per scontato che lui inizi la sua saga in quel modo, direttamente dal primo atto.
A questo non ho ancora una risposta.

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