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Dungeon World: come lo “vende” Adam Koebel

Tempo fa mi era capitato di trovare una citazione molto accattivante di qualcosa che aveva detto +Adam Koebel (uno dei due creatori del gioco) riguardo a quando deve presentare Dungeon World. Nelle ultime settimane mi è capitato di dovere andare a ripescare questa citazione un sacco di volte, al punto che ho pensato di farne un post sul mio blog.

With groups familiar with other games, I've asked "Tell me about the last time we played AD&D / Pathfinder / 4e" and listened to them reminisce. They'll tell me about the amazing adventure they had - enemies battled with aplomb, daring chasm leaps, that last minute genius idea that saved the party. I'll note, when they're done, how they didn't remember the rules but what actually happened in the game, to the characters. They remember the fiction.

Then I say "want to try a game that feels like that when you play, not just afterward?" and usually it's an easy sell from there.

Ma ho anche una traduzione in italiano:

Quando devo presentare Dungoen World ad un gruppo che ha già esperienza con altri giochi di ruolo fantasy, di solito dico “Raccontami dell’ultima partita che hai fatto a AD&D / Pathfinder / D&D 4ED” e poi ascolto quello che hanno da dire. I racconti sono sempre le geste dei loro eroi e delle avventure magnifiche che hanno avuto, nemici sconfitti in battaglie epiche, salti rocamboleschi su precipizi, l’idea geniale dell’ultimo minuto che ha salvato l’intero gruppo. E poi, quando hanno finito, gli faccio notare che non si sono ricordati con precisione le regole, ma più quello che era accaduto in gioco ai loro personaggi. Quello che si ricordano è la fiction, la storia prodotta.

E poi gli chiedo “Vi va di provare un gioco che dà queste sensazioni mentre giochi, e non solo dopo?” e poi da lì è una passeggiata.

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