Aggrare ne Il Mondo dell’Apocalisse
[…] Ho finalmente scoperto come funziona una volta per tutte, cazzo.
Tazio: Eh no, ciccio, ora mi dici come funziona aggrare.
Io: Allora, è facile in realtà: è una violenza o una minaccia unilaterale che fai per ottenere qualcosa; o perché vuoi che l’altro cambi il suo comportamento o semplicemente perché vuoi che crepi di mazzate.
Insomma, ora come ora, saprei affrontare un sacco di situazioni e scegliere la mossa corretta con cognizione di causa. Cioè, se tu mi fai un esempio in fiction, io ti dico senza problemi quale mossa sarebbe meglio usare. Sul manuale aggrare è spiegato da culo, comunque.
Tazio: Ok. Non so, facciamo una scena al volo?
Io: Ok.
Tazio: Mettiamo che io sono Trey l’Arsenale [donna, NdR]. Sono in una base in rovina… Dai, fai succedere qualcosa!
Io: Ok, senti dei passi provenire da fuori. Cosa fai?
Tazio: Mi posiziono dietro a delle rovine e preparo il mio fucile d’assalto.
Io: Ok, chiunque sia potrebbe sentirti…
Tazio: Resto in silenzio. Quante persone saranno?
Io: Cosí su due piedi diresti una. Vuoi leggere la situazione?
Tazio: Sí, dai.
Io: Ok, come la leggi?
Tazio: Per ora mi limito a tendere l’orecchio.
Io: Ok, tira+acuto.
Tazio: 8!
Io: Bene, hai una domanda.
Tazio: “Da cosa dovrei stare in guardia?”
Io: Evidentemente qualcuno si sta avvicinando di soppiatto: sapeva esattamente dove trovarti. Cosa fai?
Tazio: Molto bene. Attendo dietro alle macerie e tengo il fucile spianato.
Io: Ok. Senti dei passi che entrano: è un ragazzo sulla ventina con i capelli rasati. Ha una mimetica rovinata, di quelle urbane, ha in mano una radiotrasmittente che sfrigola e una pistola nella fondina, sulla sinistra. Cosa fai?
Tazio: Quando è abbastanza addentrato da non potersi mettere al riparo uscendo, grido “Fermo dove sei!”. Al primo movimento che fa lo freddo.
Io: Vedi che tituba; non se l’aspettava! Ok, direi che lo stai aggrando.
Tazio: Dici?
Io: Sí. Non può prendere la pistola e tu gli hai intimato di fare qualcosa con la violenza come leva.
Tazio: Ma, se rimane fermo, non lo attacco mica.
Io: Vero, ma stai tentando di influenzare il suo comportamento con la violenza e lui non può rispondere, non subito almeno.
Tazio: Ok, tiro. 11!
Io: Benissimo. Balbetta: “C-cosa d-devo fare? Ma non spararmi, p-per piacere…”
Tazio: “Lascia cadere la radio e alza le mani. Chi c’è con te?”. Esco dalla copertura, tenendolo sotto tiro, e gli tolgo la pistola.
Io: Fa quello che vuoi e ti dice: “Siamo in quattro. I miei compagni stanno aspettando fuori da queste rovine, vicino a quella vecchia strada. Se non li ricontatto via radio…”. Capisci cosa intende: presto potreste avere compagnia. Cosa fai?
Tazio: “Che cosa volete da me?” (dopo averlo disarmato).
Io: Vedi che tituba di nuovo, come se avesse paura a parlare ora. C’è qualcosa che teme più del tuo fucile, forse. Cosa intendi fare?
Tazio: Gli punto il fucile sul mento. “Allora?”.
Io: Hai intenzione di sparargli davvero o intendi solo spaventarlo per farlo cantare?
Tazio: Al momento non gli voglio sparare, ma se non risponde potrei cambiare idea.
Io: Allora hai la tua leva: manipolalo.
Tazio: Sei sicuro che sia quello? Come decidi che è manipolare e non aggrare?
Io: Allora, ti ho chiesto se vuoi sparargli davvero e tu mi hai detto che ora no. Se tu mi aggri e io ti forzo la mano, io posso scegliere che tu gli spari e ti do quello che non volevi.
Tazio: E in quel caso sarebbe morto…
Io: Inoltre se spari ti sentono; ti potrei fregare, in poche parole.
Tazio: Giusto! Ok, diciamo che lo seduco, anche se è un po’ buffo.
Io: No, no, aspetta: la mossa è sedurre o manipolare; in questo caso tu lo stai manipolando e non seducendo.
Tazio: Ok, tiro… 4.
Io: Fantastico!
Tazio: Che cosa fa?
Io: Lui niente, ma dalla radio: “Hei, Spike, dove cazzo sei finito? Veniamo a prenderti, tu e quella puttana, se sei ancora vivo”. Stanno arrivando, e faresti bene a decidere cosa fai in fretta.
Tazio: BLAM!
Io: Ok, gli saltano le cervella. Parte del sangue ti cade sui vestiti. Ora sanno dove sei, cazzo! Cosa combini?
Tazio: Eh, lo sapevano già, tanto. Prendo una delle granate e del filo che avevo e preparo una trappola sull’ingresso, poi mi addentro in questa base e li aspetto da dietro la porta in fondo ad un corridoio. Nascondo bene la granata, ovviamente. Sto agendo sotto il fuoco vero?
Io: Eh, sí: hai poco tempo e loro arrivano armati. Stai agendo sotto il fuoco, dove il fuoco sono loro che arrivano armati a farti il culo.
Tazio: Tiro+freddo. 15!
Io: Minchia! Ok, sei dietro al cazzo di riparo. Arriva il primo stronzo…
Tazio: SBLAM!
Io: Ti direi volentieri che faccia ha senonché, prima che si veda davvero, salta in aria. Una delle sue gambe atterra a pochi metri da te: anche la sua mimetica non doveva essere male. A quanto pare gli altri suoi compagni stanno pensando che non sia stata una buona idea mettersi contro di te.
Io: Poi pezzi di rovine cadono e ostruiscono quella via. Adesso che farai?
Tazio: “Non l’avete ancora capito?! Non sono io bloccata qui dentro con voi, siete voi bloccati qui dentro con me!”. Risposte?
Io: Per ora nessuna. Senti che c’è gente che si muove là fuori: un paio di persone, diresti, siccome sono passi troppo irregolari per essere di uno solo. Titubano. Vuoi andarli a prendere tu o preferisci che se ne vadano loro?
Tazio: Hanno fatto un errore grave a mettersi contro di me. Esco da una breccia in un altro muro e mi preparo a prenderli.
Io: Ok, perfetto. Salti fuori da una breccia e cominci a cercare la tua via. Queste cazzo di rovine sono una specie di labirinto.
Tazio: Beh, è una situazione carica, direi.
Io: Yeah! Vuoi leggerla?
Tazio: Sí! Tiro+acuto. 9!
Io: Hai una domanda.
Tazio: “Qual è la vera posizione del mio nemico?”
Io: Beh, uno sta venendo verso di te, l’altro stava tenendo sotto tiro la breccia che tu hai chiuso con la granata. Cosa fai?
Tazio: Quello che viene verso di me è molto morto.
Io: Ok, ma può difendersi. Vedi che ha in mano un fucile d’assalto. Chiunque abbia voglia di trovarti ha delle belle armi.
Tazio: Se è sotto tiro dipingo le rocce di un bel rosso viscere: sto cercando di prendermi la sua vita con la forza.
Io: Direi di sí. Tira pure, perché ti nota, a quanto pare. Spaventato sí, ma attento.
Tazio: Ah, le mie mosse da Arsenale sono NON ROMPETEGLI LE PALLE, Fuori di testa e Fanculo tutto.
Io: Ok, in questo caso non conta come battaglia, però: li stai prendendo uno ad uno. Se ti avessero preso tutti assieme, allora ok.
Tazio: Beh, come? non è una battaglia?
Io: Allora, ci sono varie filosofie in merito. Di solito decide l’MC se è battaglia, ma per ora sei sempre stato uno contro uno e direi che questa non è una battaglia.
Tazio: Vabbè! Comunque faccio 15, baby.
Io: Evvai! Quel cazzo di fucile spara forte: sarebbe 3-danno da parte sua, ma hai un’opzione. Sceglila.
Tazio: Hmm, se non sbaglio il mio “fuciletto intimidatorio” fa 4-danno.
Io: Sí, ma lui è morto. Questo lo sappiamo, diamine! Scrivi il tuo nome con i proiettili nel muro intanto che gli fai saltare la testa. Ammazza se siamo trash!
Tazio: Ora la domanda è: se come opzione prendo “impressioni, sgomenti o spaventi il tuo nemico”…
Io: Sí, in questo caso direi che vale sull’altro. Allora, cosa decidi?
Tazio: Grande! Direi che sento l’odore della sua urina. “Sei da solo ora, stronzo! Che fai?”.
Io: Perfetto! Dal rumore dei passi ti accorgi anche che se la sta dando a gambe da paura. Sembra che ansimi, ma potrebbe star piangendo. Cosa fai?
Tazio: Sono tutti uomini? niente donne? sono la sola? GIRL POWA!
Io: Ehi, questa è una donna. Come facevi a saperlo? Sta scappando spaventata. Non dirmi che vuoi davvero spararle alle spalle cosí?
Tazio: Sparo lí vicino. Insomma, non da colpirla ma dal farla fermare, e aggiungo un “Ferma!”.
Io: Cazzo! La tizia si ferma e cade di lato. Il mattone che hai fatto saltare le butta schegge addosso.
Tazio: “Avanti, mezza sega, se ti arrendi ti porti a casa la pelle”.
Io: È caduta riversa sul fianco. Vedi che ha i capelli lunghi biondi e un cappello militare. Sta piangendo. A occhio avrà diciannove anni e, da come sta portando quel cazzo di fucile, non sa che deve togliere la sicura per sparare.
Tazio: Ma tu hai presente com’è fatta Trey?
Io: Ehm, no…
Tazio: https://www.geeckoonthewall.eu/wp-content/uploads/2012/09/trey_the_gunlugger_by_sunamori-d4japie.jpg
Io: Ah, cazzo!
Tazio: È un Arsenale. Mica pizza e fichi!
Io: Questa ragazza ti ricorda qualcuno?
Tazio: Intendi se la ragazza bionda riversa a terra mi ricorda qualcuno?
Io: Esatto, proprio quello. Trey, dimmelo tu.
Tazio: Uhm… potrebbe ricordarmi me prima di diventare quella che sono ora.
Io: Fantastico! Vedi che balbetta: “N-non spararmi… io-io non volevo venire qui… ma con i ragazzi di Red Jack non si scherza”.
Tazio: Le tolgo il fucile ma in maniera gentile, come a dire ‘questo lo togliamo prima che qualcuno si faccia male’.
Io: Non fa resistenza. Sembra sincera, comunque.
Tazio: Le concedo qualcosa che concedo a pochissimi: sorrido.
Io: Vedi che smette di piangere.
Tazio: “Beh, ora non c’è Red Jack; ci sono io. Quindi diciamo che mi dai qualche spiegazione e, se vuoi, vieni con me.
Io: Vedi che annuisce e si passa il dorso della mano sulla guancia sporca e nera di polvere per asciugarsi le lacrime che gliela stanno rigando. Lacrime nere cadono a terra, e noi tagliamo la scena.
Grazie! Ti ho editato il post perché hai scritto «Di Rubbio» con la “i” e mi faceva strano leggere il mio cognome sbagliato. ;-P