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Pensieri sulla regola zero nei giochi tradizionali

Questo articolo è tratto da una conversazione iniziata di Mirko Pelliccioni su Facebook nel gruppo “Autori Di Gdr/Narrazione Italiani”:


Secondo la mia opinione, il GDR, anche se ha elementi di narrazione e interpretazione che lo avvicinano al teatro o al raccontar storie, resta un gioco ed ha quindi delle regole. Però capitava spesso che, giocando, si imbastivano delle situazioni nelle quali un tiro di dado poteva compromettere il gusto della storia giocata; allora si è introdotto il concetto di “regola zero”, prevalentemente per tenere in piedi una fiction interessante. Ma se il gioco viene arbitrariamente modificato nei suoi risultati per un fatto estetico che un solo giocatore decide, per me la dimensione “gioco” viene meno e subentra l’aspetto “intrattenimento”, dove un giocatore fa divertire gli altri tenendo assieme la storia, e quindi non c’è più GDR ma appunto intrattenimento, come in una opera teatrale di improvvisazione. Solo se le regole sono certe e valgono per tutti hai per me un discorso “gioco”! Ma si sa che i tiri di dado “non hanno senso estetico”!

Questo però non vuol dire che l’esperienza sia negativa, anzi può essere molto divertente, ma io non la riesco più a vedere come un gioco ma come uno spettacolo, al massimo interattivo, dove io giocatore introduco degli elementi, ben sapendo però che ho un “regista” che li vaglierà e deciderà lui, arbitrariamente, se inserirli o meno nella situazione, proprio perché ha un potere decisionale che a me non è dato. In pratica la regola zero risolveva il problema della coerenza narrativa, ma introduceva il problema dell’arbitrarietà narrativa del GM che va a compromettere il concetto di “gioco” di un GDR!

Se tu vuoi immedesimazione e divertimento lo puoi avere sia con un GDR a regola zero (che io definisco “intrattenimento”) che con un gioco senza regola zero (ad esempio i giochi old school). Il problema è prospettico: se tu giocassi a calcio ti piacerebbe che l’arbitro ti cambiasse i risultati dei goal per venire incontro al suo senso estetico? Ovviamente no. Mentre non batti ciglio se un colpo di una spada che ti dovrebbe uccidere fa “miracolosamente” solo 1 punto ferita, perché il GM ha deciso che in quello scontro sarebbe antiestetica la tua dipartita.

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